A fronte di un provvedimento di perquisizione per un giornalista, la Corte di Cassazione interviene sul diritto giornalistico sulla segretezza delle fonti. La sentenza è la n. 98/2025 che segna un punto di svolta nell’equilibrio tra esigenze investigative e diritti fondamentali.

La Cassazione per la libertà di stampa

Con la sentenza n. 98/2025, la Cassazione ha annullato un provvedimento di perquisizione nei confronti di un giornalista fiorentino, confermando che la protezione delle fonti non è un privilegio, ma un diritto costituzionalmente garantito. 

La vicenda giuridica ha origine da un’indagine della procura di Firenze su una presunta rivelazione di segreto d’ufficio. Infatti, il giornalista, autore di un articolo su un delicato caso di cronaca nera, era stato sottoposto a una perquisizione volta a identificare una fonte anonima

Il materiale posto a perquisizione era di natura informatica, documenti che si presumeva potessero rintracciare una fonte anonima utile ai fini investigativi. Il giornalista a quel punto ha fatto affidamento all’art. 200 c.p.p. e l’art. 2 della legge n. 69/1963 riguardante l’ordinamento giornalistico che ha fatto valere il diritto al segreto professionale.

La Cassazione a quel punto ha annullato il provvedimento del giudice e bloccato le indagini preliminari. Ha dunque stabilito il diritto a non rivelare le fonti del giornalista non è un “privilegio di categoria”, bensì un “diritto-funzione” fondato sull’articolo 21 della Costituzione italiana, riguardante la libertà di parola e di stampa, e sulla Convenzione europea dei diritti dell’uomo (art. 10 CEDU). 

Conclude la Cassazione stabilendo che simili atti investigativi possono avvenire solo in presenza di un interesse pubblico preminente, accertato da un giudice terzo, e solo dopo aver escluso vie meno invasive.

Un equilibrio tra giustizia e democrazia

Con questa sentenza, la Cassazione ribadisce e protegge la categoria giornalistica e la sua funzione pubblica, ritenendola essenziale per la democrazia. Il diritto alla riservatezza delle fonti viene così riconosciuto come parte integrante della libertà d’informazione.

La sentenza si colloca nel solco della giurisprudenza europea, come il caso Goodwin c. Regno Unito, e anticipa i principi contenuti nell’European Media Freedom Act, in vigore da agosto. Sebbene alcune procure temano un rallentamento nell’azione penale e la possibilità di ostacoli per i reati più “borderline”, la Cassazione ricorda che la protezione delle fonti è anche un diritto dei cittadini: senza di essa, l’informazione libera rischia di diventare sterile.

Articolo di T.S.

L’articolo Tutela fonti giornalistiche: Cassazione fissa nuovi limiti a indagini proviene da Notiziario USPI.

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