Nella giornata internazionale della libertà di stampa, tenutasi il 3 maggio scorso, la Ong Reporters Sans Frontiers (RSF) ha pubblicato i nuovi dati sull’indipendenza dei media e sulla libertà di stampa nel mondo. 

Con un nuovo traguardo in negativo, molti grandi Stati perdono diverse posizioni in classifica, mentre in testa, per il nono anno di fila, rimane la Norvegia con il suo punteggio di 92.31 (migliorando il suo global score del 2024 pari a 91.89).

Giornali sul filo del rasoio: tra libertà di stampa e libertà economica

Uno dei fattori determinanti ma che “spesso è sottovalutato”, è la pressione economica che il comparto subisce. Tra le problematiche interne delle singole nazioni, la RSF individua l’instabile panorama economico come fattore comune a livello globale. Le attività editoriali, infatti, si ritrovano tra il bisogno di sopravvivere economicamente e di mantenere la loro indipendenza da ingerenze politiche ed economiche.

La direttrice editoriale di RSF, Anne Bocandé, sottolinea che “quando i media sono in difficoltà finanziarie, vengono trascinati in una corsa per attrarre pubblico a scapito di un’informazione di qualità, e possono cadere preda degli oligarchi e delle autorità pubbliche che cercano di sfruttarli”. In questo modo, i giornalisti non hanno mezzi per contrastare efficientemente la disinformazione e la propaganda e, oltre che impoveriti, ne escono anche minacciati. 

“L’economia dei media deve essere urgentemente riportata a uno stato che favorisca il giornalismo e garantisca la produzione di informazioni affidabili, che è intrinsecamente costosa. Le soluzioni esistono e devono essere implementate su larga scala”, continua Bocandé. “L’indipendenza finanziaria dei media è una condizione necessaria per garantire un’informazione libera e affidabile al servizio dell’interesse pubblico”.

Il World Press Freedom Index 2025 del RSF

L’indicatore economico del World Press Freedom Index ha toccato il suo minimo storico nel 2025 e va di pari passo a una flessione internazionale della libertà di stampa. 

Con 4 su 5 indicatori che segnano curva discendente, sono 160 su 180 i Paesi nel mondo che raggiungono la stabilità finanziaria “con difficoltà” o “per niente”. Testate chiudono i battenti ininterrottamente e, in molti Paesi, i giornalisti pressati anche politicamente sono costretti all’esilio.

L’Italia continua a calare di anno in anno. Tre i posti persi dallo scorso Report. Il Bel Paese di posiziona al 49esimo su 180 Paesi analizzati, con gli indicatori che non riescono a superare di molto la sufficienza. Nell’Europa occidentale rappresentiamo il fanalino di coda e ciò evidenzia la preoccupante situazione che i giornalisti e gli editori italiani sono costretti a fronteggiare. Tra intimidazioni fisiche e giudiziarie e tagli ai finanziamenti della piccola editoria, il rischio di concentrazione di gruppi editoriali aumenta. Il panorama editoriale si impoverisce e le testate superstiti fanno fatica a sopravvivere. 

“I professionisti dei media cedono talvolta all’autocensura, sia a causa della linea editoriale della loro testata o dal timore di eventuali azioni legali o denunce per diffamazione”, rileva RSF. “Questo rischia di venire aggravato per i giornalisti del settore polizia e giustizia dalla ‘legge bavaglio’, che vieta la pubblicazione di un’ordinanza di detenzione provvisoria fino all’udienza preliminare”.

Preoccupazioni Ue: tagli e repressioni

“Senza la libertà di stampa, il nostro diritto all’informazione, la libertà di pensare in modo critico e la capacità di chiedere conto a chi detiene il potere sono compromessi”. Così l’Alta rappresentante Ue, Kaja Kallas, sulla fragilità della libertà di stampa nel mondo. Non solo tagli finanziari, ma repressione politica e violenza contro i giornalisti sono elementi negativi che contrastano ogni principio fondante dell’Ue e dei Paesi che ne fanno parte. 

È necessaria un’inversione di rotta per “difendere il giornalismo libero e indipendente di fronte a minacce senza precedenti”.

Articolo di T.S.

L’articolo RSF, libertà di stampa in crisi in tutto il mondo: preoccupazioni Ue proviene da Notiziario USPI.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *