Le parole d’ordine per il nuovo testo presentato come progetto iniziale della riforma dell’Ordine dei Giornalisti (OdG) sono “equilibrio tra pubblicisti e professionisti“. 

Il testo della cosiddetta legge Mascaretti, dal deputato di Fratelli d’Italia (FdI) che ha presentato la proposta, ha messo d’accordo la Commissione Cultura della Camera la quale ha adottato la bozza. 

Durante la riunione della Commissione del 9 aprile, infatti, non si è solo stabilita la necessità di semplificare il sistema elettorale, ma anche di equilibrare le voci nella gerarchia dell’Ordine. 

La necessità di “ammodernare”

Da tempo viene richiesta una riforma dell’apparato giornalistico: editori, giornalisti e l’Ordine stesso sentono il bisogno di rinnovare le norme di 62 anni fa. 

Nonostante il bisogno di “ammodernamento”, soprattutto in questi mesi in cui le proposte si sono concretizzate, Carlo Bartoli, presidente nazionale dell’OdG, è intervenuto lo scorso marzo per ricordare che la normativa n. 69/1963, “essendo estremamente dettagliata”, sia rispettata nei suoi fondamenti e valori. 

Una bozza di riforma

Con l’adozione del disegno di legge (ddl) di FdI si prevede in prima battuta di riequilibrare il numero di professionisti e pubblicisti. Attualmente nel Consiglio nazionale si contano 40 professionisti e 20 pubblicisti. Se la riforma andrà in porto, si passerebbe a 36 professionisti con accanto 26 pubblicisti

Ma non finisce qui. I numeri cambiano anche a livello regionale. Da 6 professionisti e 3 pubblicisti si passerebbe a un “5 + 4”.

Si interviene anche sulla lunghezza dei mandati. La durata dei mandati sia dei consiglieri nazionali che regionali, ma anche quella dei revisori dei conti, verrebbe estesa a 4 anni (dai 3 ora previsti). Per quanto riguarda la rieleggibilità, ai membri del Consiglio verrà posto un limite di mandati, mentre per i revisori sarà possibile essere rieletti per due volte, a patto che non siano mandati consecutivi. 

Ultimo punto fondamentale del testo di legge ancora in prova riguarda la revisione del sistema elettorale. Il modello a 3 turni con questo ddl verrà abolito per preferire una votazione unica, come in altri ambienti istituzionali si è preferito fare. Inoltre, si aggiunge la doppia preferenza di genere, auspicando un maggior equilibrio nella rappresentanza

Il testo per ora è solo una bozza da revisionare, integrare e raffinare. Si aspettano altre novità dopo la fase di emendamenti, durante il primo esame parlamentare

Articolo di T.S.

L’articolo Riforma OdG: sì della Commissione Cultura Camera al testo-bozza proviene da Notiziario USPI.

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