La Ross Intelligence, startup di Intelligenza Artificiale (IA) per il settore legale, perde la causa in tribunale contro il colosso dell’informazione, Reuters.

Il giudice statunitense ha dato ragione al gruppo editoriale che aveva accusato la Ross Intelligence di violazione del copyright. Il giudizio, per ora parziale, rimane comunque decisivo per la parte conclusiva del processo, che sembra sarà a favore di Reuters.

Concorrenza e fair use

Reuters ha portato in tribunale la Ross Intelligence per violazione del copyright dal momento che il motore di ricerca sviluppato dalla startup era stato creato con contenuti coperti da copyright appartenenti a Reuters.

Nei progetti del colosso dell’informazione, infatti, compare Westlaw, il servizio di punta per la ricerca legale. Il motore di ricerca di Ross era molto simile allo strumento di Reuters, ma la causa scatenante del dibattito legale è stato il processo di sviluppo e i dati collazionati per realizzarlo. 

Ross ha difeso la sua posizione invocando il fair use, ossia la possibilità di uso legittimo di materiale coperto da copyright. Ma il giudice incaricato della causa ha messo un primo punto: “nessuna delle possibili difese di Ross regge”.

Il giudice è anche andato oltre: ha affermato che l’uso dei contenuti di Westlaw da parte di Ross ha danneggiato il valore di mercato dell’opera originale. Questo concorrente diretto avrebbe copiato di sana pianta i contenuti di Reuters nonostante quest’ultima avesse rifiutato di concedere la licenza. 

Con questa vittoria si segna un nuovo capitolo delle cause in tribunale per motivi legati all’IA e al copyright: fondamentale il concetto di fair use applicato all’IA generativa che potrebbe influenzare altre cause in corso contro Big Tech come OpenAI e Microsoft.

Articolo di T.S.

L’articolo Reuters vince la causa contro startup di IA: non regge il fair use proviene da Notiziario USPI.

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