ChatGPT sarà ora munito di una nuova capacità di ricerca online. Deep search è l’agente messo a disposizione, per ora solo per gli utenti Pro e prossimamente anche per Plus e Team, dagli esperti di OpenAI che utilizza il ragionamento artificiale per sintetizzare enormi quantità di informazioni e dati e completare una ricerca autonomamente.

Questo tipo di funzione di ricerca approfondita può dare inizio a studi multi-step a partire da un unico prompt immesso nella barra search di ChatGPT. Le fonti online, tra testi, immagini e PDF, trovate dal sistema di Intelligenza Artificiale (IA) saranno analizzate, interpretate e sintetizzate in un report originale.

Il modello di IA che riuscirà in questa nuova funzione si baserà sulla versione OpenAI o3, ottimizzato per la navigazione web e l’analisi approfondita dei dati. 

“La capacità di sintetizzare la conoscenza è un prerequisito per la creazione di nuova conoscenza. Per questo motivo, la ricerca approfondita segna un passo significativo verso il nostro obiettivo più ampio di sviluppare AGI, che da tempo immaginiamo come in grado di produrre una nuova ricerca scientifica”.

Un’introduzione al deep search umano e artificiale

“La ricerca approfondita è pensata per le persone che svolgono un intenso lavoro di conoscenza in settori come finanza, scienza, politica e ingegneria e hanno bisogno di ricerche approfondite, precise e affidabili”.

Per questo motivo l’IA della famosa Big Tech americana vuole iniziare il suo strumento a un campo di ricerca per ora ancora non molto esplorato. Il supporto alla ricerca di argomenti accademici e di nicchia promette velocità nella fase di collazione delle fonti, esattezza nella citazione di queste e collegamenti non intuitivi per approfondire

Il metodo di apprendimento rinforzato end-to-end usato si basa sull’esperienza matematica del sistema OpenAI o1, convertito nel nuovo OpenAI o3 in un vero e proprio modello di ragionamento – quasi – a tutto tondo.

A differenza di come siamo abituati, la ricerca e l’output nella sua completezza non saranno pronti in pochi secondi, bensì impiegherà tra i 5 e i 30 minuti, per garantire “indagini multiformi e specifiche del dominio”.

Nell’ultimo test condotto sulla precisione della funzione, gli esperti sembrano aver registrato un nuovo record pari al 26,6%, contro quello segnato da OpenAI o1, che invece si ferma a 9,1%.

Consapevolezza della sperimentazione

Nonostante le grandi possibilità, OpenAI rimane consapevole della fase di sperimentazione del sistema di IA e chiarisce l’esistenza di alcune limitazioni presenti nel modello. A volte, infatti, può presentare le cosiddette “allucinazioni”, ossia output che non sono basati su verità oggettiva. 

Inoltre, “potrebbe avere difficoltà a distinguere le informazioni autorevoli dalle voci e attualmente mostra debolezza nella calibrazione della fiducia, spesso non riuscendo a trasmettere l’incertezza in modo accurato. Al lancio, potrebbero esserci piccoli errori di formattazione nei report e nelle citazioni e le attività potrebbero richiedere più tempo per essere avviate”. 

Ciononostante, “ci aspettiamo che tutti questi problemi migliorino rapidamente con un maggiore utilizzo e tempo”, affermano i produttori della nuova funzionalità.

Articolo di T.S.

L’articolo OpenAI, nuova funzionalità di deep search per gli utenti Pro proviene da Notiziario USPI.

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