Dal 1° aprile si riscrive la mappa delle edicole del centro Italia. Infatti, nel Comune di Rieti i quotidiani non arriveranno più per le spese di distribuzione troppo elevate rispetto ai guadagni.
Un duro colpo per le edicole superstiti che, se sono riuscite a sopravvivere in poche allo spopolamento e al Covid, ora non potranno che soccombere alla mancata distribuzione. Il centro di smistamento si trova a Monterotondo ma i proprietari delle edicole non potranno permettersi il viaggio giornaliero per le poche, anche se abituali, vendite dei quotidiani.
I fedeli clienti delle due edicole del paesino montano di Antrodoco dovranno decidere se spostarsi a Rieti ogni giorno o se abbonarsi a un servizio postale. Ma Antrodoco non è l’unico. Stesse condizioni nella cittadina di Amatrice, duramente colpita dal terremoto del 2016. Le edicole in questi anni si erano tenute a galla con la vendita a domicilio, soprattutto nei mesi del Covid. La proprietaria, tuttavia, si ritrova con le spalle al muro e annuncia l’imminente chiusura.
I quotidiani non costituivano le entrati maggiori. I luoghi delle edicole erano più un pretesto per i clienti anziani dove ritrovarsi, per fare una passeggiata con i nipoti e comprare giochi, figurine e la settimana enigmistica, spiegano i proprietari dei punti vendita. “I nonni vengono spesso a prendere il giornale con i nipotini, e gli comprano caramelle, fumetti, figurine e riviste con gadget e giochi”, racconta la proprietaria dell’edicola di Antrodoco. Inoltre, “in estate, quando le persone che lavorano fuori tornano in paese per le vacanze, molti hanno l’abitudine di comprare il quotidiano per leggerlo in piazza o al bar”.
La situazione tragica è dovuta dalle perdite consistenti della società di distribuzione, la TirrenoPress. Questa settimana il team ha confermato la sospensione della fornitura di giornali a meno che il governo non stanzi dei fondi che riescano a coprire le spese di trasporto.
Le perdite sono notevoli e nell’ultimo hanno raggiunto i 250mila euro. “Non possiamo più permettercelo”. I 15 comuni (in tutto 18 edicole) della provincia di Rieti che dal 1° aprile saranno tagliati fuori fatturavano circa 6.200 euro. Il 35% di questo guadagno era solo per la vendita dei quotidiani, e di questo 35% solo il 5% spettava alla società di distribuzione. A malapena 300 euro.
“Purtroppo non ce la facciamo più a spedirli in zone difficili da raggiungere come quella dell’alto Lazio o come alcune aree interne delle Marche e dell’Abruzzo, perché le vendite sono calate molto e ormai è diventato un servizio in perdita”, afferma Cristiano Artoni, presidente della TirrenoPress.
Un caso non solo ristretto al centro Italia, ma già visto sulla costa adriatica. La AdriaticaPress nel 2020 si ritrovò nella stessa situazione. Costretta a tagliare i trasporti in piccoli comuni al di sotto dei 5.000 abitanti, riuscì a riprendere le consegne solo grazie alla Regione che stanziò 15mila euro per la distribuzione. Una soluzione efficace ma di breve durata, perché poco più di un anno dopo i fondi si estinsero e il trasporto stampa spense i motori.
La società Adriatica e la Tirrena fanno parte del gruppo Artoni. Secondo uno studio della società, le vendite di prodotti cartacei sono sprofondate. Tra il 2020 e il 2024 sono calate del -30%, in 10 anni sono dimezzate. Non è solo la Artoni ad avere problemi, diverse società di distribuzione riscontrano lo stesso tipo di difficoltà. Il caso di Rieti è solo uno degli ultimi sintomi di malessere di un settore in declino. Dati che sono confermati anche dai resoconti mensili di ADS – Accertamenti diffusione stampa – che vede una chiusura del 2024 in rosso.
Il 25 febbraio scorso, Cristiano Artoni ha incontrato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’editoria, Alberto Barachini, chiedendo che i contributi dei giornali possano anche essere utilizzati dal settore della distribuzione.
Interviene anche il Sindacato nazionale giornalai d’Italia (SINAGI) raccontando che “l’intera filiera editoriale non regge più, di questo passo finirà che i giornali saranno venduti solo nelle città”. Il risultato è un passo indietro per tutti i piccoli Comuni e parte dell’Italia rischia di rimanere isolata.
Articolo di T.S.
L’articolo Edicole chiudono, taglio a distribuzione: persi 250mila euro in un anno proviene da Notiziario USPI.
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