Il personale delle relazioni pubbliche e il settore della comunicazione sono sempre più immersi nei vantaggi dell’Intelligenza Artificiale (IA). Ad affermarlo è l’ultima edizione del Report globale dell’azienda informatica Muck Rack, “The State of PR”, che ha analizzato le abitudini lavorative e il comportamento di oltre 1.000 addetti ai servizi di comunicazione a livello internazionale.
Nell’evoluzione del settore si vede un incremento a velocità fulminea con la diffusione dell’IA. Il panorama che questo strumento tecnologico offre è radicalmente diverso da quello di soli 5 anni fa. L’indagine, infatti, rivela un’evoluzione rapidissima sia nell’efficienza operativa che nella creatività.
La trasformazione tecnologica iniziata con l’introduzione dell’IA nelle aziende ha avviato una ristrutturazione dell’intera filiera comunicativa.
Nel 2025, 3 professionisti su 4 utilizzano strumenti di IA. Il 75% dei lavoratori delle relazioni pubbliche usa giornalmente l’IA e il 50% la utilizza per la strutturazione e scrittura dei comunicati stampa. Per quanto riguarda coloro che ancora non fanno esperienza giornaliera dell’IA, il 13% dichiara di voler iniziare ad utilizzarla e solo 6% non progetta di adottarla.
I dati per quanto riguarda l’Europa sono supportati dall’indagine di IAB Europe, associazione attiva nel settore pubblicitario e nel marketing digitale. Secondo il loro report organizzato in tandem con Microsoft, il 91% degli intervistati usa o ha già sperimentato l’IA nel processo lavorativo. Secondo il 72% dei lavoratori esperti del settore marketing e pubblicitario europeo, l’IA è più utile nel problem solving e nei lavori automatici, ma altrettanti mettono il focus sulla capacità di creare contenuti digitali originali.
Il 2025 è un anno in cui l’IA da novità è diventata strumento quotidiano, un alleato per diversi tipi di lavori anche nella filiera pubblicitaria, della comunicazione e del marketing.
A questa domanda risponde il report con percentuali importanti. La pianificazione e il brainstorming con l’IA è pane quotidiano per l’82% dei professionisti, mentre il lavoro di bozze di testi è affidato alla tecnologia per il 72% dei lavoratori. Il 70% invece riedita velocemente con l’IA contenuti preesistenti sul web per poi rielaborarli. Il 59% usa l’IA per la creazione di contenuti da caricare online e ben il 51% degli intervistati utilizzano l’IA per la redazione dei comunicati stampa, eliminando di fatto il passaggio di revisione umana. “Solo” il 42% preferisce usufruire dell’IA per pianificare la mole di lavoro.
Il cambiamento con gli anni precedenti è ben visibile. Alla domanda concernente l’esplorazione dell’IA nel workflow giornaliero, gli intervistati nel 2023 il 28% avevano asserito che utilizzavano già l’IA; questo a fronte di una percentuale che aumenta nel 2024 fino al 64% e nel 2025 fino al 75%. Per coloro non interessati ad aggiungere questo strumento nell’azienda, le percentuali si riducono: da un 15% del 2023, si passa a un 6% del 2025.
Da una parte il continuo perfezionamento, dall’altra critiche per una IA che alcuni chiamano “degenerativa”, in contrasto con il termine “IA Generativa”, per timore di un appiattimento creativo. Tuttavia, da questi dati emerge che l’IA risulta come un vero e proprio supporto alla capacità creativa-artistica, alla velocità di produzione e all’efficienza lavorativa. L’equilibrio tra innovazione e responsabilità, tra automazione e creatività e tra personalizzazione e automazione è una sfida complessa ma possibile.
Articolo di T.S.
L’articolo Comunicazione e IA: evoluzione rapidissima per operativa e creatività proviene da Notiziario USPI.
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